Biografia
Biografia
Mirko Ceriotti
Mirko Ceriotti (1978) è nato a Busto Arsizio, vive e lavora a Varese.
Inizia a interessarsi di fotografia nell’era digitale, affascinato dalle
virtualità comunicative che questo tipo di tecnologia consente.
Al fine di perfezionare la tecnica frequenta nel 2012 un percorso
formativo presso Ds Visuals School di Milano, dove approfondisce anche il
linguaggio visivo, con la finalità di individuare un proprio stile espressivo.
Progetta una ricerca dedicata all’architettura storica, moderna e
contemporanea, con l’intenzione di mettere in relazione il tessuto
sociale con il tema dell’abitare, interessato anche alla forma e alla
prospettiva, in grado di recepire l’essenza del progettista.
Nel 2016 frequenta l’HD Dslr Academy di Milano per apprendere
l’utilizzo delle fotocamere reflex ad uso video.
Dal 2017 al 2018 prendere parte a un corso formativo alla CFP Bauer di
Milano dove studia le tecniche per produrre video professionali, dalla
ripresa, al sonoro, al montaggio, ideando un lavoro su City Life, da poco
edificata.
Da qualche tempo si è specializzato anche nell’uso del drone, sistema
che offre riprese insolite e vedute inconsuete.
Pur apprezzando le differenti tecniche, predilige il bianco e nero per i
suoi lavori personali, caratterizzati da geometrie e grafismi marcati, dalle
linee nette e precise.
L’architettura è al centro della sua produzione, in maggior misura quella
minore, raramente monumentale, che si relaziona con il contesto
ambientale e urbano, sviluppando una narrazione che celebra i luoghi
meno conosciuti, attraverso un sapiente uso della luce e delle ombre,
che fissano l’istante dialogando con il tempo.
Dal 2022 è socio attivo dell’Archivio Fotografico Italiano.
ISIS Facchinetti
Istituto Tecnico Industriale Cipriano Facchinetti
Castellanza (VA)
Indirizzo: Via Azimonti 5 – Castellanza (VA) (vedi mappa)
Progettazione: 1962-1965
Autori:
progetto: Castiglioni Enrico
progetto strutture: Fontana Carlo
Descrizione
L’istituto Facchinetti è un corpo doppio di aule distribuite intorno a una rampa, che culmina in un vasto atrio scandito da enormi piloni conclusi in altezza da anelli svasati in calcestruzzo. Gli spazi per la didattica sono collocati in due volumi in linea – uno dei quali arcuato anche in pianta – di tre piani fuori terra, poggiati su una piastra che al livello del suolo contiene le funzioni comuni: vero e proprio basamento dell’organico complesso, la piastra è configurata come sequenza di shed curvilinei prefabbricati in cemento armato, che attraverso l’ossessiva ripetizione di moderni oculi illumina gli spazi interni. I fronti maggiori sono scanditi da setti sagomati che sembrano ergersi dal terreno, per poi incurvarsi verso l’alto e disegnare l’aggetto che protegge le fronti. Le vetrate in ferro-finestra delle aule poggiano su bassi parapetti, piegati secondo la curvatura dei setti, che restituiscono in facciata traccia dell’andamento dei solai. Indicato da Pevsner come uno dei migliori esempi di architettura brutalista, l’edificio di Castiglioni è stato letto dalla critica anche come convincente operazione di ripresa di alcuni temi tipicamente espressionisti – dalla drammatizzazione delle forme, al disegno delle aperture, all’annullamento del confine tra suolo e costruzione- già affrontati da Poelzig e Mendelsohn (Crespi e Del Corso, 1990, p. 136). La scuola è stata sottoposta a lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, che hanno comportato la sostituzione di molti dei vetri originali e il rifacimento di alcune delle superfici lasciate in cemento a vista.
Notizie storiche
L’edificio, opera tra le più note di Castiglioni, è frutto della collaborazione con l’ingegnere Carlo Fontana (1914-1995) che con Castiglioni lavora anche al progetto per la sede permanente della Mostra Internazionale del Tessile di Castellanza. Laureato al Politecnico di Milano nel 1936, Fontana ha iniziato la propria attività professionale nello studio del padre Amedeo. Durante la sua lunga carriera, ha svolto il ruolo di direttore generale dei lavori di costruzione dell’aeroporto di Malpensa ma anche firmato in proprio progetti e realizzazioni come le case IACP al rione Beata Giuliana, lo stabilimento Coca Cola e la Tessitura Varano Borghi s.p.a. a Busto Arsizio, l’Industria Ceramica di Cislago e la Metro Self Service di Castellanza.
Fonti: Lombardia beni Culturali