Biografia
Ugo Panella inizia la carriera di fotogiornalista documentando i conflitti in Centro America alla fine degli anni ’70. In particolare, la guerra civile in Nicaragua e, più tardi, quella in Salvador. In questo Paese ha realizzato un reportage in collaborazione con UNCHR (Alto Commissariato per i Rifugiati) sugli atti di pace e la deposizione delle armi da parte del gruppo guerrigliero “ Farabundo Martì “ alla fine degli anni ’80. Atti che ponevano fine ad un decennio di massacri.
In Bangladesh ha documentato la fatica di migliaia di uomini che, nel porto di Chittagong, smantellano navi cargo a due dollari al giorno, in condizioni di lavoro difficili.
Sempre in Bangladesh, in collaborazione con l’inviata esteri di “Repubblica” Renata Pisu, ha realizzato un lungo reportage sulla condizione di migliaia di ragazze sfigurate dall’acido solforico perché rifiutano le “avances” di uomini violenti. Questo lavoro è stato pubblicato dalle maggiori testate internazionali ed ha costretto il governo di quella nazione a cambiare le leggi, introducendo la pena di morte per chi si rende responsabile di simili delitti.
Il suo lavoro lo ha portato in Albania, centro e sud America, India, Sri Lanka, Filippine, Oman, Cipro, Palestina, Somalia, Etiopia, Sud Africa, Iraq, Afghanistan, Ucraina, Sierra Leone.
In Italia ha realizzato un lungo lavoro nell’Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d’Aiello in Calabria. Un istituto psichiatrico dove centinaia di persone vivevano in condizioni di abbandono. Questo reportage è diventato un progetto tradotto nel libro fotografico “In direzione ostinata e contraria”.
In collaborazione con Soleterre Onlus ha realizzato un lungo reportage sui tumori infantili derivanti da disastri ambientali, lavorando soprattutto in Ucraina, Marocco, Salvador, Guatemala e Costa d’Avorio.
Da molti anni documenta in Afghanistan i progetti di microcredito della Fondazione Pangea Onlus mentre il suo ultimo lavoro è dedicato ai flussi migratori in Africa, in modo particolare Mali, Nigeria, Gambia e Senegal.
Nel 2009 ha vinto il premio Eugenio Montale per il fotogiornalismo.
Lago di Como, i silenzi del paesaggio
Ugo Panella, noto fotoreporter, ha rivolto il suo sguardo a un tema a lui distante, quello del paesaggio, alla ricerca di una visione propria e non turistica, scegliendo il bianco e nero come forma espressiva.
In queste fotografie scattate nel 2017, i luoghi appaiono silenti, le forme della bellezza si addensano nelle lucide inquadrature, assenti volutamente di persone, restituendo vedute essenziali e scenari intimi, in un continuo dialogo tra natura e architetture.
Gli spazi assumono così una sorta di sospensione temporale, consentendoci di viaggiare attraverso i suoi occhi, cogliendo preziosi spunti di riflessione che i grafismi sanno esaltare, lontani dallo sciame umano che invade il territorio, spesso senza goderne appieno le peculiarità.