ANPI Solbiate Olona

Il “Fondo ANPI Solbiate Olona” testimonia i solenni funerali tributati ai due giovani partigiani solbiatesi Stefano Ghioldi e Antonio Turconi.

 

Stefano Ghioldi (24/07/1919-04/11/1944)

“Dopo l’8 settembre entra a far parte della squadra di punta della 102° Brigata Garibaldi che opera nella Valle Olona e nei dintorni. Partecipa, nell’estate del ’44, al fallito attentato al commissario bustese Mazzeranghi.  E’ subito ricercato dai fascisti che danno la caccia agli attentatori. Decide allora di andare in montagna e si porta in Piemonte, in provincia di Novara, dove entra a far parte a Mezzomerico della squadra Volante Azzurra ”.

A San Pietro di Nibbia, la squadra viene in contatto con una colonna tedesca e con forze repubblichine. Stefano si occultò dietro a un cespuglio, ma venne colpito da una raffica di mitraglia e morì dissanguato. Era la mattina del 4 novembre 1944.

 

Antonio Turconi (15/05/1921-27/04/1945)

“Portiere nella Pro Patria e poi dal 1942 nel Varese, dopo l’armistizio, per poter continuare a giocare a calcio, decise di entrare nelle truppe della Repubblica Sociale, servizio sanità.

Col trascorrere dei mesi però entrò in crisi ed ebbe i primi approcci con elementi della Resistenza facendosi portavoce di notizie utili per i partigiani e così fino alla fine delle ostilità rischiando sempre di essere smascherato. Il 27 aprile, quando tutto sembrava finito, venne colpito alla testa per una via di Viggiù morendo all’istante. I partigiani garibaldini di Solbiate prelevarono il suo corpo e lo portarono a casa per le solenni onoranze funebri.”

Potrebbe trattarsi di un classico caso di “fuoco amico”, perché Antonio Turconi al momento dell’insurrezione era ancora arruolato nelle milizie della RSI. L’anomalia della vicenda fu che Antonio non morì in uno scontro a fuoco, ma venne giustiziato con un colpo singolo da quella che sembrava l’opera di un sicario, forse un fascista che lo aveva smascherato o un partigiano che non aveva capito. D’altra parte non furono pochi i partigiani che rischiarono di fare una brutta fine perché gli insorti non conoscevano il loro ruolo.

Fonti: Vaghi, Ivan; Contin, Matteo; Catone, Stefano

Tra la vergogna e l’avvenire: La guerra di Liberazione a Solbiate Olona”